Il Malinteso Fondamentale

È una scena familiare: una persona udente vede due persone che comunicano in American Sign Language (ASL) e pensa che stiano guardando una versione silenziosa e gestuale dell’inglese. Questo pensiero è comune—che ogni segno debba corrispondere a una parola inglese, o che chi firma stia semplicemente “sillabando” a gesti. Questo è uno dei fraintendimenti più radicati e basilari riguardo l’ASL e la comunità delle persone sorde. Riduce una lingua vivace e complessa a un semplice codice manuale di una lingua parlata.
Questa visione, pur diffusa, è errata. La verità fondamentale è che l’ASL non è l’inglese sulle mani. È una lingua completa e naturale, con una struttura grammaticale e un ordine delle parole totalmente separati dall’inglese. Per comprenderla davvero, dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare da un modello lineare basato sull’udito a uno visivo e tridimensionale. L’ASL non usa solo le mani; sfrutta lo spazio intorno al corpo per costruire un mondo di significati, mostrando tempo, luogo e relazioni con un’eleganza spaziale che le lingue parlate non possono imitare.
Un’Assunzione Comune
L’ipotesi di base per molti è che la lingua dei segni sia una traduzione diretta della lingua parlata locale. Questo porta a credere che l’ASL sia uno strumento per “visualizzare” frasi inglesi. Questa visione ignora il fatto che l’ASL si è sviluppata naturalmente all’interno della comunità delle persone sorde ed è dotata di proprie caratteristiche linguistiche uniche. Non è una copia o un sostituto, ma una lingua primaria a tutti gli effetti.
Una Nuova Prospettiva
Per capire l’ASL, dobbiamo vederla come una lingua spaziale. Immagina un pittore che usa una tela tridimensionale. Lo spazio di fronte alla persona che firma non è aria vuota; è un palcoscenico dove vengono posizionati i personaggi, impostate le linee temporali e azioni che si svolgono. Questo articolo smonterà il mito dell’“inglese gestuale” ed esplorerà il genio spaziale dell’ASL, mostrando come utilizzi una grammatica 3D per creare significati con una profondità ed efficienza che sono al contempo belle e profonde.
Non È Inglese sulle Mani
L’idea che l’ASL sia una rappresentazione visiva dell’inglese si dissolve sotto lo studio linguistico. Le due lingue sono fondamentalmente diverse nella struttura, nel lessico e nella storia. Comprendere queste differenze è il primo passo per apprezzare l’ASL come la lingua unica che è.
Grammatica e Sintassi
Una delle differenze più significative riguarda la struttura della frase. L’inglese segue principalmente l’ordine Soggetto-Verbo-Oggetto (SVO), come in “I am going to the store” (vado al negozio). L’ASL, invece, usa spesso una struttura Argomento-Commento. Si presenta prima l’argomento, seguito dal commento o dall’azione ad esso relativa. La stessa frase in ASL sarebbe concettualmente strutturata come “STORE ME GO” (negozio, io vado). Questa impostazione dell’argomento è molto efficiente, radicando immediatamente la conversazione e permettendo che il resto della frase si costruisca su quel contesto stabilito. Le regole grammaticali che regolano l’ASL sono visive e spaziali, non basate sulla semplice sequenza di parole inglesi.
Un Lessico Unico
Il vocabolario dell’ASL non è una corrispondenza uno a uno con quello inglese. Una singola parola inglese può avere molti segni distinti in ASL, ognuno con un significato specifico. Per esempio, la parola “run” (correre) ha segni diversi a seconda che una persona stia correndo, che un naso stia cheudendo, che una macchina funzioni o che i colori si stiano mescolando. D’altro canto, un singolo segno in ASL può esprimere un concetto che in inglese richiederebbe una frase intera. Questi segni, ricchi di informazioni visive, mostrano modo e grado in un modo che parole isolate inglesi spesso non riescono a fare.
Radici Storiche
L’ASL non si è evoluta dall’inglese. La sua storia è un affascinante mix di sistemi di segni autoctoni e influenze straniere. Gran parte dell’ASL moderna risale ai primi anni del 1800 con la fondazione della prima scuola permanente per persone sorde negli Stati Uniti. Un fatto chiave e verificabile in questa storia è la collaborazione tra Thomas Gallaudet, educatore americano, e Laurent Clerc, insegnante sordo francese. Clerc portò la Lingua dei Segni Francese (Langue des Signes Française, o LSF) in America. Questo, combinato con i sistemi di segni locali esistenti come la Lingua dei Segni di Martha's Vineyard (MVSL) e segni casalinghi, si fuse nel tempo per formare la lingua distinta che oggi conosciamo come ASL. La sua origine è francese, non inglese.
La Grammatica dello Spazio
Il vero genio dell’ASL risiede nell’uso dello spazio tridimensionale come componente centrale della sua grammatica. Per le persone udenti abituate a lingue lineari e basate sul tempo, questo concetto può essere rivoluzionario. In ASL, l’area in cui si firma—nota come spazio di firma—non è passiva. È una tela grammaticale attiva dove il significato si costruisce, si manipola e si richiama. Questa grammatica spaziale permette un livello di densità informativa e chiarezza unico nelle lingue visive.
Creare una Linea Temporale
In inglese usiamo parole come “yesterday” (ieri), “will” o tempi verbali per indicare il tempo. In ASL, il tempo è fisicamente mappato nello spazio di firma. L’area direttamente di fronte al corpo del firmatario rappresenta il presente. I concetti legati al passato sono firmati con un movimento indietro, spesso oltre la spalla. Per esempio, firmare “WEEK” (settimana) e poi spostare la mano indietro significa “la settimana scorsa”. Al contrario, il futuro è impostato nello spazio davanti al firmatario. Lo stesso segno “WEEK”, spostato in avanti, significa chiaramente “la settimana prossima” o “fra una settimana”. Questa linea temporale fisica crea una rappresentazione intuitiva e visiva delle relazioni temporali, integrandole direttamente nella conversazione.
Pronomi e Indicizzazione
I pronomi in ASL non sono parole statiche come “he”, “she” o “they”. Invece, l’ASL utilizza una tecnica chiamata indicizzazione. Quando una persona, un luogo o un oggetto viene introdotto in una conversazione, il firmatario lo associa a un punto vuoto specifico nel proprio spazio di firma. Per esempio, il firmatario può segnare “MY MOTHER” (mia madre) e poi indicare un punto alla propria destra. Da quel momento, semplicemente indicare quel punto alla destra funziona come il pronome “lei”, riferendosi alla madre. Se viene stabilito un padre a sinistra, il firmatario può quindi descrivere una piena interazione tra i due dirigendo i segni e lo sguardo tra questi due punti stabiliti. Questo trasforma lo spazio di firma in un palcoscenico virtuale, con personaggi posizionati e pronti a interagire.
Accordo Verbale Spaziale

Questo palcoscenico virtuale diventa ancora più dinamico con la modulazione dei verbi. Molti verbi ASL sono direzionali, il che significa che il loro movimento e orientamento cambiano per mostrare chi fa cosa a chi. Il segno per “GIVE” (dare) è un perfetto esempio. Se il firmatario muove il segno dal proprio corpo verso il luogo indicizzato di un’altra persona, significa “io do a te”. Se il movimento è invertito, passando da quel luogo verso il firmatario, significa “tu dai a me”. Un unico movimento fluido contiene soggetto, verbo e oggetto. Lo stesso vale per il segno “HELP” (aiutare), così come per “LOOK-AT” (guardare), che è indicato dalla direzione dello sguardo del firmatario. Questo accordo spaziale elimina la necessità di pronomi e preposizioni separati, rendendo la lingua incredibilmente efficiente e visivamente precisa.
Non Solo Mani
Una persona udente che impara l’ASL per la prima volta spesso si concentra esclusivamente nel padroneggiare le configurazioni e i movimenti delle mani. Una delle sfide più grandi—e delle scoperte più affascinanti—è imparare che il volto e il corpo svolgono altrettanto lavoro grammaticale quanto le mani. Questi Marcatori Non Manuali (Non-Manual Markers, NMM) non sono semplici aggiunte emotive; sono una parte necessaria e essenziale della grammatica ASL. Una frase firmata con un’espressione neutra può risultare grammaticalmente scorretta o avere un significato completamente diverso.
Grammatica Facciale
Il volto è una centrale di informazioni grammaticali in ASL. La posizione delle sopracciglia, per esempio, è il modo principale per distinguere tra diversi tipi di domande. Per una domanda sì/no, le sopracciglia sono alzate per tutta la durata della frase. Per una domanda “Wh-” (chi, cosa, dove, quando, perché), le sopracciglia sono aggrottate.
Oltre alle domande, le espressioni facciali funzionano come avverbi e aggettivi, modificando i segni fatti con le mani. Gonfiare le guance mentre si fa un segno può significare “molto grande” o “una grande quantità”. Pizzicare le labbra può indicare che qualcosa è “molto piccolo”, “sottile” o “preciso”. Il verbo “DRIVE” (guidare) può essere un segno semplice e neutro. Ma aggiungendo un corpo teso, un’espressione facciale agitata e movimenti scattosi, diventa “guidare in modo spericolato”. Un corpo rilassato, movimenti lenti e volto calmo lo trasformano in “guidare con calma”. Senza questi NMM, il significato fondamentale si perde.
Un Confronto Visivo
Il ruolo critico degli NMM è mostrato perfettamente da come possono cambiare il significato di un singolo segno. Considera il segno per LATE (in ritardo), che si fa con una mano piatta che colpisce il lato del corpo. La configurazione della mano e il movimento rimangono gli stessi, ma la grammatica facciale cambia completamente il significato.
| Segno Manuale | Marcatori Non-Manuali (Viso/Corpo) | Significato |
|---|---|---|
| LATE | Espressione neutra | "Tardi" o "Non ancora." |
| LATE | Guance gonfie, occhi spalancati | "Molto, molto tardi!" |
| LATE | Naso arricciato, labbra strette | "Appena in tempo, non ancora tardi." |
Come mostra questa tabella, lo stesso segno può esprimere tre concetti totalmente diversi a seconda dell’espressione facciale che lo accompagna. Ignorare i marcatori non-manuali (NMM) è come cercare di capire l’inglese parlato ignorando il tono di voce, l’inflessione e il volume—verrebbe a mancare la grammatica essenziale e il contesto emotivo.
L’efficienza di una lingua
La natura multilivello della Lingua dei Segni Americana (ASL)—che combina forme delle mani, movimenti, posizione nello spazio e marcatori non-manuali—le permette di esprimere informazioni complesse con sorprendente efficienza. Ciò che in inglese potrebbe richiedere una frase lunga e articolata, spesso in ASL si esprime con pochi segni fluidi e simultanei. Questo confuta direttamente ogni idea che l’ASL sia una lingua “semplice” o limitata. In molti aspetti, la sua capacità di stratificare le informazioni la rende più efficiente rispetto alle lingue parlate.
Studio di caso: inglese vs ASL
Per vedere questa efficienza in azione, confrontiamo come un’idea complessa viene espressa in inglese e in ASL.
La frase in inglese: "Last week, I saw the tall man who was walking his dog, and I asked him if he had seen my lost cat."
La scomposizione in ASL (Una traduzione concettuale):
- Stabilire il Tempo: Il/la segnante inizia a firmare "PAST WEEK" con un movimento all’indietro sopra la spalla per collocare l’intero evento saldamente nel passato.
- Definire i Personaggi e il Contesto:
- Successivamente, il/la segnante introduce l’uomo. Firma "MAN" e poi usa una forma della mano specifica (un classificatore) che rappresenta una persona, sollevandola in alto per indicare "alto". Quest’uomo viene poi posizionato in un punto specifico dello spazio segnante, per esempio a destra.
- Il cane viene introdotto firmando "DOG" e un altro classificatore mostra un animale che si muove accanto alla posizione già stabilita dell’uomo. La relazione (porta a spasso il suo cane) è mostrata visivamente, non detta con una parola come "con".
- Il gatto viene introdotto con i segni "CAT" e "MINE", seguito dal segno "LOST" o "DISAPPEAR", accompagnato da un’espressione facciale preoccupata.
- L’azione e l’interazione:
- L’atto di vedere è mostrato con un verbo direzionale, "LOOK-AT", che si muove dagli occhi del/la segnante alla posizione dell’uomo a destra ("L’ho visto").
- L’atto di chiedere è espresso con un singolo segno direzionale, "I-ASK-HIM", che va dal/la segnante alla posizione dell’uomo. È importante notare che durante questo segno, il/la segnante alza le sopracciglia, marcando grammaticalmente l’intera frase come una domanda sì/no.
- La domanda stessa—"HAI VISTO IL MIO GATTO?"—viene firmata puntando dalla posizione dell’uomo agli occhi e poi al concetto di gatto.
Più informazioni, meno segni
Nella frase in inglese, l’informazione viene fornita una parola alla volta per un totale di 22 parole. Nella versione ASL, molteplici flussi di informazioni vengono trasmessi contemporaneamente. La linea temporale, l’altezza dell’uomo, la relazione spaziale tra uomo e cane, la proprietà del gatto, la direzione delle azioni (vedere e chiedere) e la struttura grammaticale della domanda sono tutte codificate insieme tramite forma della mano, posizione, movimento ed espressione facciale. Questo è il tratto distintivo di una lingua visivo-spaziale sofisticata: esprimere più informazioni con maggiore precisione e meno “parole” sequenziali.
Apprezzare l’ASL
Il nostro percorso è iniziato affrontando un mito comune: che l’ASL sia semplicemente l’inglese gestuale. Abbiamo smontato sistematicamente questa idea, rivelando una lingua con una sintassi unica, un vocabolario ricco e una storia indipendente. Abbiamo esplorato la sua vera natura come lingua tridimensionale che usa abilmente lo spazio attorno al/la segnante per costruire linee temporali, definire personaggi e mostrare azioni complesse. Comprendendo il ruolo fondamentale dei marcatori non-manuali e osservando la profonda efficienza della sua grammatica spaziale, passiamo da un luogo di fraintendimento a uno di autentica valorizzazione.
Dal fraintendimento all’apprezzamento
L’idea iniziale che una persona sorda che usa la lingua dei segni stia semplicemente traducendo una lingua parlata non solo è errata ma diminuisce anche il valore intrinseco della lingua stessa. Riconoscere l’ASL come un sistema linguistico completo è un passo cruciale per rispettare la comunità che l’ha creata e coltivata. Non è un sostituto o una forma secondaria di comunicazione; è una lingua primaria, pienamente capace di esprimere l’intera gamma del pensiero e delle emozioni umane.
Una lingua dell’identità
In definitiva, l’ASL è più di uno strumento di comunicazione. Per milioni di persone sorde in Nord America, è la base della loro cultura, il mezzo della loro arte e narrazione, e una pietra miliare della loro identità. È una lingua della vista, dello spazio e della comunità. Apprezzare l’ASL non significa solo capirne la meccanica linguistica; significa riconoscerne il ruolo vitale nella vita della comunità sorda e celebrare la ricca diversità delle lingue umane.